Una pièce tra le più esilaranti che Eduardo De Filippo ha realizzato.
Gennaro Curatolo, il protagonista, è un povero facchino a cui piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani.
Un avvocato gli ha regalato un busto di Dante e così Gennaro sogna il Poeta che gli dà i numeri di una quaterna, ma gli rivela anche il giorno e l'ora della sua morte: esattamente otto mesi dopo la vincita. ll facchino visionario gioca e vince una forte somma di denaro: la moglie e i figli sono ricchi e felici, solo il povero Gennaro è infelice perché deve rassegnarsi a morire. Se la quaterna è uscita, anche la seconda profezia è destinata ad avverarsi. Nel giorno tanto temuto, l'angoscia di Pasquale è così violenta che lo riduce veramente allo stremo. Ma quando arriva l'ora fatale……..
"…Il vero protagonista è la Morte, una Morte in scena, quella Morte annunciata e desiderata che lo avrebbe accomunato a Molière, e invece in questo "Sogno di una notte di mezza sbornia" di Eduardo, la Morte non arriva perché l'orologio in teatro va sempre avanti o indietro e probabilmente Eduardo, già nel titolo della commedia, allude alla mezza estate di un sogno di un napoletano mezzo sbronzo…".
Il Teatro Umoristico di De Filippo, mise in scena il testo (una rielaborazione de “La fortuna si diverte” di Athos Setti) per la prima volta nella stagione 1936-37. Dalla commedia fu tratto anche un film nel 1959 con Eduardo, Pupella Maggio e Pietro De Vico.
“EDUARDO ACERRA”
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